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Cake day: May 17th, 2022

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  • Proprio oggi ho letto un articolo su Dimon e Trump. Lo posto eccezionalmente in inglese (versione originale), anche perché è … beh, strano?

    Host raises Trump ‘cognitive decline’ after ex-president forgets talk he had weeks prior

    Trump spoke with Bloomberg earlier this month [July} and agreed that JPMorgan Chase CEO Jamie Dimon could be a potential candidate for the position.

    “Let me just say one thing first,” Trump began. “So, I had a meeting with them. First, I had a meeting with Congress, Republican Congress. It was like a lovefest. Then, I met with them and the US Senate, which was all Republicans, 49. And it was also a lovefest, but my best meeting of the three (sic) was with the executives. And Biden’s misinformation — people put out a thing: Oh, he went on, he rambled. There was no rambling. This, you could say, this is rambling, but in order to get to the point, you have to, you know, this is a very complex subject, that a lot of people, most people don’t understand. But I just wanted to say, that that was the best meeting. They loved it. They were happy with.”

    The rambling comments continued […]

    The reporter at Bloomberg asked the question again whether Dimon would be a candidate for Treasury Secretary.

    “He is somebody that I would consider, sure,” Trump said.

    […]

    In a post on Truth Social this week, Trump denied he commented.

    "I don’t know who said it, or where it came from, perhaps the Radical Left, but I never discussed, or thought of, Jamie Dimon or Larry Fink for Secretary of the Treasury,” Trump said. Fink is the CEO of the BlackRock investment firm.










  • Forse non lo capisco, ma non so cosa fare con questo articolo.

    Speriamo che l’Australia e la Cina si avvicinino, ma a causa dei Panda?

    Albanese diceva di aver sollevato il tema del bullismo militare con Li, perché le navi australiane hanno incassato di recente azioni ostili da parte della Marina e dell’Aviazione militare cinese (come l’uso pericoloso di sonar da parte di una fregata cinese).

    E gli ha chiesto anche notizie di Yang Hengjun, uno scrittore cinese naturalizzato australiano condannato a morte lo scorso febbraio (e lui non è l’unico con un tale destino).

    Durante la conferenza stampa, in sala c’era anche Cheng Lei, una giornalista australiana (di origine cinese) che ha trascorso tre anni in una prigione di Pechino per “aver diffuso all’estero segreti statali” (anche se la corte non ha mai detto quali fossero esattamente questi segreti), ed è stata rilasciata nel 2023.

    Cheng era in sala per seguire l’evento con Albanese e Li come giornalista. Un dipendente dell’ambasciata cinese, seduto davanti a lei, si è alzato per impedirle di essere ripresa dalla telecamera della sua troupe. Cheng ha cambiato posto, ma subito un altro uomo cinese si è parato davanti. Sono dovuti intervenire funzionari australiani per mettere fine alla farsa.

    Cheng credeva che “i cinesi volessero impedirmi di fare domande che potessero dare una cattiva luce della situazione”. Era chiaramente un altro ‘bullismo’ dal parte della Cina. Ma le relazioni internazionali dovrebbero basarsi sul rispetto reciproco piuttosto che sui Panda. I gesti simbolici non compensano la mancanza di rispetto per i diritti umani.

    (Un piccolo dettaglio: La settimana prima della conferenza stampa la giornalista Cheng è andata in scena in un teatro di Melbourne con un testo scritto assieme a una dissidente cinese. “Ringrazio il premier di Pechino per l’ospitalità gratuita”, ha detto riferendosi ai tre anni trascorsi in un prigione cinese. “sarebbe bello poter ricambiare il favore”. Almeno la giornalista Cheng ha mantenuto il suo senso dell’umorismo.)

    Scusate per il commento lungo.