Assieme al suo amico Amos Tversky, morto nel 1996, Kahneman sviluppò la ‘Prospect Theory’, per spiegare l’irrazionalità del giudizio umano in decisioni economiche. Il loro articolo sulla teoria delle aspettative, pubblicato nel 1979 su Econometrica, è tra i più citati tra quelli della rivista.
Le sue ricerche avevano sfatato la nozione di “homo economicus”, ossia l’idea che le persone siano esseri razionali che agiscono per interesse personale. Quello di homo economicus è uno dei concetti alla base della teoria economica classica, sviluppatasi fra la fine del Settecento e la metà dell’Ottocento grazie a filosofi ed economisti come Adam Smith e John Stuart Mill.
Alla fine degli anni Settanta Kahneman e il suo amico e stretto collaboratore Amos Tversky scoprirono che spesso le persone prendono decisioni che vanno contro i loro interessi perché sono troppo influenzate dagli eventi recenti: questo le porta a saltare velocemente alle conclusioni, o a cambiare idea difficilmente.
Le ricerche di Kahneman e Tversky hanno contribuito a fondare il campo dell’economia comportamentale moderna, che applica le intuizioni psicologiche allo studio del dei processi decisionali economici. Le loro teorie hanno però influenzato anche molti altri ambiti e processi, al di fuori del mondo dell’economia, fra cui il modo in cui i governi elaborano le politiche pubbliche e i medici arrivano alle loro diagnosi.